
In quanto gruppo iscritto nella funzione Volontariato della Protezione Civile, siamo a disposizione per intervenire nei servizi di assistenza alla popolazione nell’ambito di emergenze su scala comunale, regionale o nazionale. Dal terremoto dell’Umbria nel 1997 a quello del Centro Italia del 2016, i volontari di Misericordia Milano Sant’Ambrogio sono sempre stati in prima linea assicurando supporto logistico nello sgombero di infrastrutture locali alluvionati o terremotati, costruzione di tendopoli, servizio di cucina, gestione di un posto di assistenza socio-sanitaria, supporto alla popolazione.
È inoltre presente e attivo un nucleo Beni Culturali, impegnato nel recuperare e nel preservare lC opere d’arte e in generale i beni culturali danneggiati durante le catastrofi naturali e non.

Da novembre ad aprile, collaboriamo con il Comune di Milano nell’ambito del “Piano freddo” per i senza fissa dimora. Da anni ci viene affidata la gestione di diversi dormitori – uno diverso per ogni anno – in cui ci occupiamo di servire la cena, garantire assistenza notturna e preparare la colazione agli ospiti. Si tratta di un genere di servizio che consente più di altri di entrare in contatto con gli utenti, con cui c’è tempo e modo di chiacchierare e di ascoltare le storie e le eventuali necessità.

Da anni collaboriamo con la mensa dei poveri del convento francescano del Rosetum, di piazzale Velàsquez. Nella cucina industriale della mensa, la domenica mattina prepariamo il pasto per circa 150-200 persone, d’intesa con i frati che coordinano il servizio.
Questo genere di attività ci è particolarmente utile perché ci consente di acquisire esperienza nel preparare pasti per grandi quantità di persone, come spesso ci è richiesto di fare quando siamo chiamati ad operare in emergenza.

Ogni domenica sera, dalle 19.30 alle 24, una nostra unità di squadra perlustra le strade della zona nord-ovest di Milano per portare assistenza ai senza fissa dimora che dormono all’addiaccio.
Portiamo loro un tè caldo, cibo, coperte ed occasionalmente anche vestiti. La cosa più importante, però, è stabilire un contatto umano, per contrastare il senso di isolamento.
Per questo monitoriamo le presenze in strada e le esigenze di ogni persona con report settimanali regolarmente scambiati con le diverse associazioni che fanno servizio nei diversi giorni della settimana. L’obiettivo è garantire un livello minimo di dignità che porti le persone ad avvicinarsi alle strutture di accoglienza e in subordine a tentare il reinserimento nella società.